La dieta mediterranea patrimonio dell’UNESCO

Nel 2010 L’UNESCO ha iscritto la dieta mediterranea nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità; essa infatti non viene considerata come una “dieta” da seguire per un determinato periodo di tempo, ma come un vero e proprio stile di vita che contribuisce al mantenimento di uno stato di benessere ed alla prevenzione di diverse patologie.

Dal 1961 ad oggi, innumerevoli studi scientifici hanno dimostrato e confermato il ruolo fondamentale della dieta mediterranea nella prevenzione di un gran numero di patologie cronico-degenerative, tra cui malattie cardiovascolari, ictus, obesità, diabete mellito, ipertensione arteriosa,  sindrome metabolica, alcuni tipi di patologie oncologiche, osteoporosi e problemi cognitivi.

Purtroppo, nonostante queste evidenze scientifiche e nonostante l’Italia sia considerata la patria della dieta mediterranea, solo il 14% della popolazione Italiana segue questo modello alimentare.

Al contrario di ciò che la credenza popolare ha instillato nelle nostre menti, la ripartizione dei macronutrienti più corretta secondo le linee guida (salvo condizioni cliniche o indicazioni mediche particolari) è la seguente:

  • 50% dell’apporto calorico giornaliero costituito da carboidrati, in particolare complessi;
  • 30% da grassi, in particolare quelli definiti “buoni”, ossia mono- e poli-insaturi;
  • 20% da proteine.

Possiamo quindi sfatare un altro falso mito: i carboidrati, da sempre demonizzati, rappresentano un elemento fondamentale per una sana alimentazione!

La dieta mediterranea viene riassunta attraverso la piramide alimentare:

Alla base della piramide troviamo le azioni più rilevanti per mantenere uno stile di vita sano, quindi attività fisica, adeguato riposo e corretta idratazione.

A salire, troviamo progressivamente gli alimenti da consumare, con frequenza decrescente:

  • È consigliato consumare 4-5 porzioni tra frutta e verdura al giorno, prediligendo quelle di stagione;
  • 3-5 porzioni di cereali, preferibilmente integrali, al giorno;
  • 2-3 porzioni di latte e yogurt, preferibilmente a basso contenuto di grassi, al giorno;
  • 1-2 porzioni di frutta secca e/o semi;
  • olio extravergine d’oliva, con moderazione;
  • consumo di spezie, per cercare di ridurre il consumo di sale;
  • Le quantità e la frequenza consigliate di alimenti proteici variano a seconda della tipologia di alimento; in ogni caso, non dovrebbe mai mancare in ogni pasto una adeguata quota proteica; è consigliato a tal proposito utilizzare anche i legumi come fonte proteica vegetale.
  • I dolci sono da limitare nell’arco della settimana.

“FA CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA E CHE LA TUA MEDICINA SIA IL TUO CIBO”
Ippocrate

 

Dott.ssa Veronica Leone
Biologa Nutrizionista

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