La criolipolisi rappresenta una vera rivoluzione nel campo della medicina estetica per il trattamento delle adiposità localizzate. Si tratta di un trattamento medico non invasivo che utilizza il freddo controllato per ridurre in modo naturale gli accumuli di grasso localizzato resistenti a dieta ed esercizio fisico.
A differenza di interventi chirurgici come la liposuzione, la criolipolisi non richiede incisioni, anestesia, aghi o tempi di recupero. Sfrutta semplicemente un principio biologico elegante e affascinante: la particolare sensibilità delle cellule adipose alle basse temperature. Quando esposte al freddo controllato, queste cellule vanno incontro a un processo naturale di eliminazione, mentre i tessuti circostanti rimangono completamente integri.
Il risultato è un rimodellamento graduale e naturale della silhouette, senza i rischi e i disagi associati a procedure invasive. È come “scolpire” il corpo usando la natura stessa: il freddo congela gli adipociti, innescando un processo di apoptosi (morte cellulare programmata), e l’organismo li elimina gradualmente nel corso delle settimane successive, riducendo progressivamente i volumi in eccesso.
La criolipolisi sfrutta l’azione del freddo controllato per ridurre in modo naturale e non invasivo gli accumuli di grasso localizzato resistenti a dieta ed esercizio fisico. Ma come funziona esattamente questo processo? Comprendere il meccanismo d’azione aiuta ad apprezzare l’eleganza e l’efficacia di questa metodica.
Per comprendere appieno l’efficacia della criolipolisi, è utile approfondire come si svolge concretamente il trattamento e cosa accade nei tessuti.
Dopo 5-10 minuti: la zona si anestetizza naturalmente, il fastidio sparisce. L’effetto del freddo “addormenta” i nervi superficiali, eliminando ogni sensazione sgradevole.
Resto della seduta: relax totale. Molti pazienti leggono, utilizzano il telefono, guardano video o addirittura dormono. Non c’è più alcun fastidio, solo una sensazione di leggerezza e freddo che non disturba.
Quello che molti non sanno è che la criolipolisi ha effetti che vanno oltre la semplice riduzione del grasso. Il freddo controllato non agisce solo sulle cellule adipose, ma innesca una serie di processi benefici nei tessuti circostanti.
La criolipolisi trova applicazione in diverse aree del corpo, ciascuna con caratteristiche specifiche. Grazie allo sviluppo di manipoli specifici per diverse zone anatomiche, è possibile trattare efficacemente aree di varie dimensioni e forme.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, considerando che si parla di “congelare” il grasso, la criolipolisi è un trattamento sorprendentemente confortevole e ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti.
La criolipolisi non è adatta a tutti. È importante comprendere chi sono i candidati ideali per questo trattamento per avere aspettative realistiche e risultati ottimali.
La criolipolisi offre numerosi vantaggi che la rendono una scelta attraente per chi desidera ridurre le adiposità localizzate senza ricorrere alla chirurgia.
La criolipolisi non è gratificazione immediata, ma un trattamento che produce risultati concreti, naturali e duraturi nel tempo. I cambiamenti indotti seguono una timeline precisa che è importante conoscere per non giudicare prematuramente i risultati.
È fondamentale avere aspettative realistiche su cosa la criolipolisi può e non può fare. La trasparenza e l’onestà sono essenziali per la soddisfazione del paziente.
La qualità della tecnologia utilizzata è fondamentale per garantire sicurezza ed efficacia del trattamento.
Il protocollo di trattamento con criolipolisi viene sempre personalizzato in base alle caratteristiche individuali.
La criolipolisi spesso produce risultati ottimali quando viene integrata strategicamente con altri trattamenti in un approccio sinergico.
Radiofrequenza medicale: per ammorbidire il tessuto fibroso, migliorare la circolazione e stimolare la produzione di collagene, rendendo i tessuti più reattivi al trattamento successivo.
Carbossiterapia: per migliorare l’ossigenazione e la qualità del tessuto adiposo, specialmente quando questo è molto fibroso o con componente di cellulite importante.
Questi trattamenti preparatori possono essere particolarmente utili quando il grasso è denso e compatto anziché morbido e pizzicabile, o quando c’è una componente significativa di cellulite o fibrosi.
EMSculpt NEO: per tonificare la muscolatura sottostante e proseguire la riduzione dello strato adiposo sovrastante. Ridurre il grasso rivela i muscoli sottostanti, ma per un risultato ottimale questi devono essere tonici e ben definiti.
Radiofrequenza o carbossiterapia: per migliorare ulteriormente la tonicità cutanea e contrastare l’eventuale lassità residua, facendo in modo che la pelle si adatti perfettamente al nuovo contorno più snello.
Come ogni trattamento medico-estetico, anche la criolipolisi presenta alcune controindicazioni che devono essere attentamente valutate.
Le principali controindicazioni includono: gravidanza e allattamento, crioglobulinemia (rara condizione in cui proteine del sangue precipitano al freddo), emoglobinuria parossistica da freddo (rara condizione in cui il freddo causa distruzione dei globuli rossi), sindrome di Raynaud severa (disturbo della circolazione periferica), orticaria da freddo (reazione allergica al freddo), presenza di ernie nell’area da trattare (il manipolo crea aspirazione che potrebbe peggiorare un’ernia), infezioni cutanee o ferite aperte nell’area, patologie della coagulazione o uso di anticoagulanti potenti, e neuropatia diabetica o disturbi della sensibilità nell’area (potrebbero non percepire correttamente il freddo).
Alcune condizioni richiedono particolare attenzione ma non sono necessariamente controindicazioni assolute, come protesi o dispositivi metallici nell’area, o storia di cicatrici cheloidee o ipertrofiche. È fondamentale una valutazione medica approfondita prima del trattamento per escludere controindicazioni e garantire che il paziente sia un candidato appropriato.
La criolipolisi non è una bacchetta magica, ma uno strumento potente che funziona al meglio quando inserito in un contesto di vita sano. Per ottimizzare e mantenere i risultati nel tempo, è fondamentale associare al trattamento uno stile di vita equilibrato.
La criolipolisi rappresenta un prezioso alleato nel percorso verso una silhouette che ci fa sentire bene. Non è una soluzione magica che risolve tutti i problemi, ma uno strumento efficace per superare quegli ostacoli che dieta ed esercizio da soli non riescono a superare. Per chi è frustrato da accumuli adiposi localizzati che resistono ostinatamente nonostante gli sforzi, per chi desidera quel “tocco finale” per perfezionare la propria forma fisica, per chi vuole un approccio non invasivo senza chirurgia e senza tempi di recupero, la criolipolisi offre una risposta concreta.
I risultati sono reali, naturali, graduali e, se supportati da uno stile di vita adeguato, duraturi. È un investimento in se stessi, nella propria immagine, nella propria autostima e, in definitiva, nel proprio benessere complessivo. Non trasforma chi siamo, ma ci aiuta a diventare la versione migliore di noi stessi, quella che ci fa sentire a nostro agio nel nostro corpo.
Adipocita: cellula specializzata che immagazzina il grasso (lipidi) nel nostro corpo. È la cellula target della criolipolisi. Gli adipociti possono aumentare o diminuire di volume in base all’equilibrio energetico, ma il loro numero negli adulti è relativamente fisso. La criolipolisi riduce permanentemente il numero di adipociti attraverso l’apoptosi indotta dal freddo.
Adiposità localizzata: accumulo di grasso in aree specifiche del corpo (addome, fianchi, cosce, braccia, doppio mento) che resiste a dieta ed esercizio fisico. È dovuta a predisposizione genetica, distribuzione ormonale e altri fattori. La criolipolisi è specificamente progettata per trattare le adiposità localizzate in persone normopeso o lievemente sovrappeso.
Angolo cervico-mandibolare: angolo formato tra il collo e la mandibola (osso della mascella inferiore) che definisce il profilo del viso. Un angolo netto e definito è considerato esteticamente gradevole e giovanile. L’accumulo di grasso sotto il mento (doppio mento) sfuma questo angolo, invecchiando l’aspetto. La criolipolisi del doppio mento aiuta a ridefinire questo angolo.
Apoptosi: processo di “morte cellulare programmata” in cui la cellula si autodisattiva in modo ordinato e controllato, senza causare infiammazione o danno ai tessuti circostanti. È un processo naturale che avviene costantemente nel corpo per eliminare cellule vecchie o danneggiate. La criolipolisi innesca apoptosi negli adipociti attraverso lo stress da freddo (cristallizzazione), portando alla loro graduale eliminazione da parte dei macrofagi.
Aspirazione: nel contesto della criolipolisi, è la delicata suzione creata dal manipolo per “isolare” l’area adiposa da trattare all’interno della coppa applicatrice. Permette di separare l’accumulo di grasso dai tessuti circostanti e concentrare l’azione del freddo solo dove serve. Durante il trattamento, il paziente avverte una sensazione di trazione che si attenua dopo i primi minuti quando la zona si anestetizza.
Crioglobulinemia: rara condizione medica in cui alcune proteine del sangue (crioglobuline) precipitano e formano aggregati quando esposte al freddo, potenzialmente causando problemi circolatori, vasculite e danni ai tessuti. È una controindicazione assoluta alla criolipolisi perché l’esposizione al freddo potrebbe scatenare una crisi.
Cristallizzazione: processo di formazione di cristalli di ghiaccio. Nella criolipolisi, l’esposizione degli adipociti a basse temperature controllate (tra -1°C e -10°C) causa la formazione graduale di cristalli di ghiaccio all’interno delle cellule grasse. Questi cristalli danneggiano le membrane cellulari e alterano i processi metabolici, innescando l’apoptosi dell’adipocita.
Culotte de cheval: termine francese (letteralmente “calzoni da cavallerizza”) usato per descrivere l’accumulo adiposo sulla parte esterna delle cosce e fianchi, che crea una protuberanza laterale. È un’area particolarmente resistente alla dieta e all’esercizio, specialmente nelle donne per predisposizione ormonale, e risponde bene alla criolipolisi.
Ecchimosi: termine medico per livido. Raccolta di sangue nei tessuti dovuta alla rottura di piccoli vasi sanguigni. Può verificarsi dopo la criolipolisi a causa dell’aspirazione del manipolo, ma è generalmente lieve e si risolve spontaneamente in 1-2 settimane. Non è un effetto collaterale preoccupante ma un fenomeno temporaneo normale.
Edema: accumulo anomalo di liquidi negli spazi interstiziali dei tessuti che causa gonfiore. Un lieve edema temporaneo dell’area trattata è normale dopo la criolipolisi (fa parte della risposta infiammatoria controllata al trattamento) e si risolve in 1-2 settimane man mano che il processo di eliminazione degli adipociti procede.
Elasticità cutanea: capacità della pelle di tornare alla forma originale dopo essere stata stirata, dovuta al contenuto di elastina e collagene nel derma. Una buona elasticità cutanea è importante per ottenere risultati ottimali con la criolipolisi: la pelle deve poter “adattarsi” e “ritrarsi” seguendo la riduzione del grasso sottostante senza risultare eccessivamente rilassata. Pelle molto rilassata potrebbe richiedere trattamenti complementari.
Emoglobinuria parossistica da freddo: rara condizione in cui l’esposizione al freddo causa la distruzione dei globuli rossi (emolisi) con rilascio di emoglobina nelle urine, che appaiono scure. È una controindicazione assoluta alla criolipolisi perché l’esposizione al freddo del trattamento potrebbe scatenare una crisi emolitica pericolosa.
Ginnastica vascolare: termine che descrive l’effetto benefico dell’alternanza tra vasocostrizione e vasodilatazione sui vasi sanguigni. Nella criolipolisi, il freddo iniziale causa vasocostrizione seguita da vasodilatazione reattiva. Questa alternanza “allena” i vasi, migliorando la loro reattività, stimolando il microcircolo e favorendo l’ossigenazione e il drenaggio dei tessuti – come una ginnastica che mantiene i vasi sani e funzionali.
Grasso sottocutaneo: strato di tessuto adiposo situato sotto il derma ma sopra i muscoli. È il grasso superficiale che determina i contorni del corpo ed è il target della criolipolisi. Diverso dal grasso viscerale (interno, attorno agli organi addominali) che non può essere trattato con criolipolisi e che è associato a rischi metabolici e cardiovascolari.
Herpes simplex: virus che causa vescicole dolorose, comunemente sulle labbra (herpes labiale) o nella zona genitale.
Iperplasia adiposa paradossa: rara complicanza della criolipolisi (meno dello 0.1% dei casi) in cui l’area trattata, anziché ridursi come previsto, aumenta paradossalmente di volume nei mesi successivi per proliferazione anomala degli adipociti. Le cause non sono completamente comprese ma potrebbero essere legate a fattori genetici o ormonali. Richiede trattamento con liposuzione se si verifica.
Liposuzione: intervento chirurgico che rimuove fisicamente il grasso attraverso aspirazione mediante cannule inserite attraverso piccole incisioni. Richiede anestesia (locale o generale), ha tempi di recupero di settimane, comporta rischi chirurgici (infezione, sanguinamento, irregolarità), ma produce risultati immediati e più drammatici della criolipolisi. Indicata per accumuli adiposi più importanti o quando si desidera una riduzione maggiore.
Macrofagi: cellule del sistema immunitario che “fagocitano” (letteralmente “mangiano”) batteri, cellule morte o danneggiate e altri detriti. Sono le cellule “spazzino” del corpo. Nella criolipolisi, i macrofagi sono responsabili di riconoscere, inglobare e scomporre gli adipociti danneggiati dal freddo, contribuendo alla loro eliminazione graduale nel corso di 2-3 mesi. È un processo di pulizia biologica naturale.
Maniglie dell’amore: termine colloquiale per gli accumuli adiposi sui lati della vita, sopra i fianchi, che creano una protuberanza laterale visibile soprattutto quando si indossano pantaloni o gonne aderenti. Sono particolarmente resistenti a dieta ed esercizio (il grasso qui tende ad andarsene per ultimo) e rispondono ottimamente alla criolipolisi. La loro riduzione rimodella significativamente la silhouette.
Manipolo: componente dell’apparecchiatura di criolipolisi che viene applicato sulla pelle. Contiene la coppa che aspira il tessuto, i sistemi di raffreddamento controllato e i sensori di temperatura. Esistono manipoli di diverse forme e dimensioni (grandi per addome/fianchi, medi per cosce, piccoli per braccia e doppio mento) progettati specificamente per ottimizzare il trattamento di ogni area anatomica, adattandosi perfettamente alle curve del corpo.
Mediatori infiammatori: sostanze chimiche (come citochine, prostaglandine, leucotrieni) rilasciate durante i processi infiammatori che mediano e amplificano la risposta infiammatoria. Nella criolipolisi, l’alternanza vasocostrizione/vasodilatazione indotta dal freddo aiuta a ridurre i mediatori infiammatori nell’area trattata, contribuendo a un effetto anti-infiammatorio locale oltre all’effetto di riduzione del grasso.
Metaboliti: prodotti del metabolismo cellulare, sostanze che risultano dalla trasformazione di altre molecole nelle reazioni metaboliche. Possono includere sostanze di scarto che devono essere eliminate. Nella criolipolisi, il miglioramento della circolazione favorisce il drenaggio dei metaboliti infiammatori, facilitando l’eliminazione delle sostanze di scarto accumulate nei tessuti.
Microcircolo: circolazione del sangue nei vasi più piccoli (arteriole, capillari, venule) dove avvengono gli scambi di ossigeno, nutrienti e sostanze di scarto tra sangue e tessuti. La criolipolisi stimola il microcircolo attraverso l’alternanza vasocostrizione/dilatazione (“ginnastica vascolare”), migliorando l’ossigenazione dei tessuti, il drenaggio e la qualità generale della pelle.
Necrosi: morte cellulare traumatica e incontrollata, solitamente accompagnata da infiammazione intensa e danneggiamento dei tessuti circostanti. È diversa dall’apoptosi, che è morte cellulare programmata, ordinata e controllata. La criolipolisi è progettata per innescare apoptosi, non necrosi, negli adipociti – un processo pulito e controllato che non danneggia i tessuti circostanti.
Neuropatia: danneggiamento dei nervi periferici che causa alterazioni della sensibilità (intorpidimento, formicolii, ipersensibilità), dolore neuropatico o debolezza muscolare. Può essere causata da diabete, traumi, infezioni, carenze vitaminiche. È una controindicazione alla criolipolisi perché i pazienti con neuropatia potrebbero non percepire correttamente il freddo e essere a rischio di lesioni da freddo senza rendersene conto.
Orticaria da freddo: reazione allergica all’esposizione al freddo, caratterizzata da comparsa di pomfi (rigonfiamenti) pruriginosi sulla pelle, rossore, gonfiore, e nei casi gravi può causare reazioni sistemiche. È una controindicazione assoluta alla criolipolisi perché l’esposizione al freddo del trattamento scatenerebbe inevitabilmente una reazione allergica nell’area trattata.
Panniculite da popsicle: fenomeno osservato nei bambini che mangiano frequentemente ghiaccioli, in cui il freddo prolungato causa infiammazione localizzata del tessuto adiposo delle guance, creando fossette temporanee. È l’osservazione fortuita di questo fenomeno che ha portato i ricercatori dell’Università di Harvard a comprendere che il freddo può danneggiare selettivamente gli adipociti, portando allo sviluppo della criolipolisi come trattamento estetico.
Pannicolo adiposo: strato di tessuto adiposo sottocutaneo situato sotto il derma. Fornisce isolamento termico, riserva energetica e protezione meccanica. Per essere candidati alla criolipolisi serve un pannicolo adiposo “pizzicabile” di almeno 2-3 cm di spessore – sufficiente perché il manipolo possa aspirare e isolare efficacemente l’area. Pannicoli troppo sottili non possono essere trattati efficacemente.
Peso forma: range di peso corporeo considerato sano per una determinata altezza, costituzione e sesso, generalmente calcolato tramite BMI (indice di massa corporea). I candidati ideali per la criolipolisi sono persone vicine al loro peso forma (normopeso o lievemente sovrappeso) con adiposità localizzate, non persone in sovrappeso importante o obese che necessitano di approcci diversi (dieta, esercizio, eventualmente chirurgia bariatrica).
Processo infiammatorio controllato: risposta infiammatoria ordinata e funzionale (non patologica) che l’organismo attiva per riparare tessuti o eliminare cellule danneggiate. Nella criolipolisi, gli adipociti cristallizzati attivano un processo infiammatorio controllato che richiama i macrofagi per fagocitare e rimuovere le cellule danneggiate. È un’infiammazione “buona” e necessaria, non dannosa, che fa parte del processo terapeutico.
Sensibilità al freddo: capacità di percepire correttamente le temperature fredde attraverso i recettori termici nella pelle e i nervi. Importante nella criolipolisi perché pazienti con alterata sensibilità (per neuropatia diabetica, danni nervosi o altre condizioni) potrebbero non percepire adeguatamente il freddo durante il trattamento e essere a rischio di lesioni senza rendersene conto. Una sensibilità normale è necessaria per la sicurezza.
Silhouette: profilo e contorni del corpo visti di lato o dall’esterno. Una silhouette armoniosa presenta proporzioni equilibrate, transizioni morbide tra le diverse aree e assenza di protuberanze o discontinuità. La criolipolisi contribuisce al miglioramento della silhouette riducendo accumuli adiposi localizzati che creano disarmonie (maniglie dell’amore, culotte de cheval, doppio mento), restituendo proporzioni più gradevoli.
Sindrome di Raynaud: disturbo della circolazione periferica in cui le estremità (dita di mani e piedi, naso, orecchie) diventano bianche o blu quando esposte al freddo o stress, per spasmo eccessivo dei vasi sanguigni. Nei casi lievi è solo fastidioso, nei casi gravi può causare danni ai tessuti. Forme severe di Raynaud sono una controindicazione alla criolipolisi perché l’esposizione al freddo potrebbe scatenare uno spasmo vascolare problematico.
Sistema linfatico: rete di vasi, linfonodi e organi che trasporta la linfa (liquido contenente globuli bianchi, proteine e scorie) dai tessuti al circolo sanguigno, svolgendo funzioni di drenaggio, detossificazione e immunitarie. Nella criolipolisi, il sistema linfatico è responsabile del drenaggio e dell’eliminazione degli adipociti morti e dei loro contenuti nel corso di 2-3 mesi. Mantenere buona idratazione supporta questo processo.
Stile di vita equilibrato: approccio complessivo alla vita che bilancia alimentazione sana, attività fisica regolare, sonno adeguato, gestione dello stress e abitudini salutari. Fondamentale per mantenere i risultati della criolipolisi a lungo termine. Include: idratazione ottimale (2+ litri acqua/giorno), alimentazione bilanciata (non drastica ma scelte consapevoli), attività fisica regolare (anche solo 30 min/giorno), riposo adeguato (7-8 ore/notte).
Temperatura terapeutica: nella criolipolisi, range di temperature (generalmente tra -1°C e -10°C a livello del tessuto adiposo) a cui si verifica la cristallizzazione degli adipociti con innesco dell’apoptosi, senza danneggiare i tessuti circostanti (pelle, muscoli, nervi). Il controllo preciso di questa temperatura è fondamentale: troppo freddo rischia danni, troppo poco è inefficace. Dispositivi professionali hanno sistemi sofisticati di monitoraggio e controllo.
Tessuto adiposo: tipo di tessuto connettivo composto prevalentemente da adipociti. Ha funzioni di riserva energetica (immagazzina energia sotto forma di trigliceridi), isolamento termico, protezione meccanica e produzione di ormoni (leptina, adiponectina). Si distingue in grasso bianco (riserva energetica, target della criolipolisi) e grasso bruno (produce calore, più abbondante nei neonati).
Vasocostrizione: restringimento del diametro dei vasi sanguigni per contrazione della muscolatura liscia delle loro pareti, che riduce il flusso di sangue nell’area. È la risposta iniziale al freddo nella criolipolisi, seguita poi da vasodilatazione reattiva. Questa alternanza costituisce la “ginnastica vascolare” che stimola il microcircolo e riduce l’infiammazione locale.
Vasodilatazione reattiva: allargamento dei vasi sanguigni che si verifica come risposta compensatoria dopo una vasocostrizione, aumentando significativamente il flusso di sangue per “recuperare” la riduzione precedente. È il motivo per cui l’area trattata con criolipolisi appare arrossata dopo la rimozione del manipolo: il corpo reagisce al freddo prolungato aumentando massivamente l’afflusso di sangue all’area. È un fenomeno normale, benefico e temporaneo che migliora ossigenazione e drenaggio.
Zona tricipitale: area anatomica della parte posteriore del braccio, dove si trova il muscolo tricipite. È una zona dove il grasso tende ad accumularsi con l’età, specialmente nelle donne, creando l’antiestetico “effetto a tendina” – quando si solleva il braccio, la parte posteriore pende. La criolipolisi di questa area può ridurre l’accumulo adiposo migliorando il profilo delle braccia.
DIRETTORE SANITARIO
Dott.ssa Alessandra Patti
(OMCeOMB 5101)

